Quando ho scritto " Delirio " non immaginavo di suscitare così tanto interesse . La curva dei visitatori del mio blog ha subito una forte impennata ed i commenti rilasciati sono stati numerosi. Li ho letti con molta attenzione trovandoli sempre interessanti , anche quelli più polemici. Tra tutti ne ho scelti due ai quali ho deciso di rispondere da queste pagine. Il primo è di un ragazzo ventiduenne , purtroppo anonimo , che lamenta la cronica ed asfittica inattività della nostra comunità . Parto dalle sue conclusioni particolarmente pessimistiche : "...MA SINGOLE PERSONE NON POSSONO FARE NULLA. ". Non sono daccordo. Credo che ciascuno di noi possa fare tanto ed è chiamato a dare il suo contributo nei termini e nei modi che più gli si addicono. Questo senso di ineluttabile immobilità che da molti anni pervade il tessuto sociale della nostra San Donaci è generato proprio dalla convinzione che tutto debba esserci dato . Dalla politica , dalla Parrocchia o da altre entità terze a cui spetterebbe il compito di creare gli strumenti per lo sviluppo socio-culturale del nostro paese. Ciò sarebbe auspicabile ed in un paese normale , anche molto probabile. Ma noi viviamo una condizione di degrado della politica e delle istituzioni che non ci consentono nessuna comodità.
Allora le occasioni di crescita dobbiamo crearle da soli sfruttando ogni pur minimo talento con impegno e determinazione . Anche una persona può creare il cambiamento . Il suo personale impegno diventa fermento , lievito per tanti altri che non aspettano di meglio che essere coinvolti nelle più svariate iniziative. Se può servire faccio un piccolo esempio che mi riguarda direttamente. Sino a pochi giorni fa si rischiava di non fare la festa di San Luigi Gonzaga perché il vecchio comitato si era sciolto e nessuno aveva risposto all'appello lanciato per costituirne uno nuovo. E' bastato prendere l'iniziativa e contattare direttamente alcuni giovani ( badate bene non attendere ma agire ) perché questi ultimi accogliessero di buon grado l'invito del parroco. San Donaci è un paese che ha sete di iniziative e vuole crescere. Spetta a tutti noi fare il primo passo. Il consiglio che in conclusione posso dare all'amico che mi ha scritto è il seguente : non aspettarti nulla dagli altri ma sii tu il primo ad agire in qualunque campo ed in qualunque modo riterrai opportuno. Per migliorare il nostro paese bisogna innanzitutto amarlo. San Donaci siamo tutti noi , San Donaci sei tu.
Il secondo commento è quello di Marco , deluso dal risultato del centro destra a San Donaci , ma ancora motivato e pronto ad affrontare le sfide che verranno. A lui vorrei dire che amo la storia sin dai tempi del liceo perché profondamente convinto che non si possa costruire il futuro senza trarre un saggio insegnamento dal passato. Solo chi non ha coscienza non si guarda indietro. Solo chi manca di responsabilità non sente il dovere di fare analisi. Non è dai 1850 voti che dobbiamo ripartire , ma dalla ricerca seria ed obiettiva delle motivazioni che ci hanno impedito di aggiungerne altri 1000. Dobbiamo capire sino in fondo le cause che hanno fatto allontanare la gente dalla nostra area politica. E per favore non mi si dica che comunque il risultato delle urne è soddisfacente se lo si paragona a quello di cinque anni fa ( allora il c.d. vinse con 1900 voti ) . Chi afferma ciò dimentica o finge di dimenticare che nella scorsa competizione c'era una lista in più che ottenne un migliaio di voti , giusto l'ammontare della differenza tra la lista di c.d. e quella di Serio. Detto questo sono daccordo con il fatto che la priorità è rappresentata dall'unità delle forze che si ritrovano in quest'area. Occorre ripartire da un progetto comune e , aggiungo , comunemente condiviso ; da costruire insieme come si fa quando si realizza una nuova casa. Tutti progettisti , tutti muratori. Non si può pretendere di considerarsi proprietari dell'edificio nel quale semmai far accomodare gli altri nella stanza degli ospiti. L'unità , secondo il mio punto di vista , si realizza solo così . E l'affissione arbitraria ed illegittima di un simbolo su un muro certamente non aiuta.
Nicola De Silla
Allora le occasioni di crescita dobbiamo crearle da soli sfruttando ogni pur minimo talento con impegno e determinazione . Anche una persona può creare il cambiamento . Il suo personale impegno diventa fermento , lievito per tanti altri che non aspettano di meglio che essere coinvolti nelle più svariate iniziative. Se può servire faccio un piccolo esempio che mi riguarda direttamente. Sino a pochi giorni fa si rischiava di non fare la festa di San Luigi Gonzaga perché il vecchio comitato si era sciolto e nessuno aveva risposto all'appello lanciato per costituirne uno nuovo. E' bastato prendere l'iniziativa e contattare direttamente alcuni giovani ( badate bene non attendere ma agire ) perché questi ultimi accogliessero di buon grado l'invito del parroco. San Donaci è un paese che ha sete di iniziative e vuole crescere. Spetta a tutti noi fare il primo passo. Il consiglio che in conclusione posso dare all'amico che mi ha scritto è il seguente : non aspettarti nulla dagli altri ma sii tu il primo ad agire in qualunque campo ed in qualunque modo riterrai opportuno. Per migliorare il nostro paese bisogna innanzitutto amarlo. San Donaci siamo tutti noi , San Donaci sei tu.
Il secondo commento è quello di Marco , deluso dal risultato del centro destra a San Donaci , ma ancora motivato e pronto ad affrontare le sfide che verranno. A lui vorrei dire che amo la storia sin dai tempi del liceo perché profondamente convinto che non si possa costruire il futuro senza trarre un saggio insegnamento dal passato. Solo chi non ha coscienza non si guarda indietro. Solo chi manca di responsabilità non sente il dovere di fare analisi. Non è dai 1850 voti che dobbiamo ripartire , ma dalla ricerca seria ed obiettiva delle motivazioni che ci hanno impedito di aggiungerne altri 1000. Dobbiamo capire sino in fondo le cause che hanno fatto allontanare la gente dalla nostra area politica. E per favore non mi si dica che comunque il risultato delle urne è soddisfacente se lo si paragona a quello di cinque anni fa ( allora il c.d. vinse con 1900 voti ) . Chi afferma ciò dimentica o finge di dimenticare che nella scorsa competizione c'era una lista in più che ottenne un migliaio di voti , giusto l'ammontare della differenza tra la lista di c.d. e quella di Serio. Detto questo sono daccordo con il fatto che la priorità è rappresentata dall'unità delle forze che si ritrovano in quest'area. Occorre ripartire da un progetto comune e , aggiungo , comunemente condiviso ; da costruire insieme come si fa quando si realizza una nuova casa. Tutti progettisti , tutti muratori. Non si può pretendere di considerarsi proprietari dell'edificio nel quale semmai far accomodare gli altri nella stanza degli ospiti. L'unità , secondo il mio punto di vista , si realizza solo così . E l'affissione arbitraria ed illegittima di un simbolo su un muro certamente non aiuta.
Nicola De Silla